A chi ha viaggiato anche solo una volta nelle periferie di un qualsiasi Paese dell’Africa, sarà certamente capitato di notare nugoli di bambini intenti a giocare, spesso calciando palloni fabbricati con stracci raccattati qua e là lungo le strade o nelle discariche delle città.
Altre volte si inventano competizioni di equilibrio e velocità, spingendo con un bastone vecchi copertoni d’automobile, oppure cerchi metallici costruiti con grossi fili di ferro arrugginito.
Si possono poi notare, esibite con un certo orgoglio, altre produzioni artigianali, sempre realizzate dalle mani dei bambini, come modellini di motociclette in filo di ferro zincato, dotate di ogni particolare, dalla cavalletta ai fanali e allo specchietto retrovisore.
Non mancano certo anche le miniature di aeroplani e automobili con carrozzerie “firmate” dalle case produttrici di conserve di pomodori, margarina, latte in polvere e marmellata, dato che i barattoli di latta si prestano molto bene ad essere riutilizzati per modellare le più svariate riproduzioni anche di oggetti domestici, giochi da tavolo e strumenti musicali.
Ma l’arte del recupero e del riutilizzo praticata con grande creatività dai bambini (soprattutto i più poveri, e non solo in Africa) è sempre più un segno distintivo anche di una corrente artistica che giunge fino alle più prestigiose gallerie d’arte moderna, dove sempre più spesso vengono esposte opere di artisti ispirati proprio alla creatività di quei bambini.
Recuperare, riutilizzare e riparare, sono i tre verbi sui quali si poggiano le giuste teorizzazioni dell’economia circolare che, inconsapevolmente, viene messa in pratica dai bambini anche dei campi profughi del Myanmar.
Come da quelli sfollati del Sudan o di Gaza e di chissà quante altre parti del mondo dove la violenza, la povertà e la fame sembrano soffocare ogni speranza.
Nella loro precaria vita quotidiana, quei bambini ci consegnano un formidabile esempio di come potrebbe essere un mondo più giusto e felice per tutti, semplicemente perché capace di vivere nella essenzialità dei consumi.
Davvero la sobrietà di vita degli adulti è in grado di stimolare una maggiore creatività felice dei loro bambini, contribuendo, nel contempo, a gettare le basi per una pace giusta e duratura.
Semplicemente… per gioco.