Dossier Kivu: 122 milizie armate, lotte di potere e attacchi sui civili

Uno studio pubblicato da sigle che fanno capo a Human Rights Watch, racconta la guerra del Congo.

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Frammentazione”, “inerzia” e “lotta per il potere” sono parole chiave per capire l’instabilità geopolitica dell’est del Congo, nella regione compresa tra Nord e Sud Kivu, Ituri e Tanganyika.

L’agguato al convoglio del Pam che ha provocato l’atroce morte di Luca Attanasio, Vittorio Iacovacci e Mustafa Milambo, è avvenuto nel Nord Kivu, la zona più pericolosa ed instabile tra le tre, da anni al centro dell’attenzione di intelligence e think tank.

Questa è anche la zona, in particolare al Nord, nella diocesi di Beni, dove vivono i nostri missionari comboniani, mentre nel sud a Bukavu, ci sono i missionari saveriani.

A parlarne con tanto di cartografia e dettagli sulle 122 milizie armate è un dossier di 45 pagine pubblicato nel mese di febbraio dal Congo Research Group e Baromètre Securitaire du Kivu, di cui fa parte la ong Human Rights Watch.

Si intitola La Cartographie des groupes armés dans l’Est du Congo ed è scaricabile qui.

La “frammentazione” di cui si parla è quella tra gruppi armati – erano 130 nel 2019, sono scesi a 122 perchè alcune milizie sono state accorpate alle principali.

Si tratta di un ginepraio di sigle, molte delle quali ‘frammenti’ di quelle più note, come i Mai-Mai del Sud Kivu sdoppiati in una ventina di sigle analoghe. Tra tutti dominano quattro gruppi: l’ADF, ossia Les Forces démocratiques alliées, Il FDLR, Forces démocratiques pour la libération du Rwanda, la APCLS, L’Alliance de patrioteses e infine l’NDC-R.

«L’ADF è responsabile di oltre il 37% delle uccisioni di civili», si legge. L'”Inerzia” è quella del governo e delle forze armate sia congolesi che internazionali. Ad aggravare il quadro, l‘epidemia di Ebola che si trascina dal 2018 e le ingerenze regionali del Ruanda nel Nord Kivu. E’ proprio la presenza di formazioni legate ai ribelli ruandesi che alimenta la violenza nel Nord Kivu.

«Nel Nord Kivu – dice il dossier – gli interventi regionali in generale aggravano i conflitti per la terra e quelli legati alle risorse».

Nomi di anziani leader, veterani delle guerre, e ormai noti, sono implicati nel conflitto da molti decenni. Si tratta di Amuri Yakutumba, Guidon Shimiray, Michel Rukunfa, come si legge nello studio.