Dai villaggi poverissimi del Burundi alle case popolari nella periferia di Milano: la missione di suor Maria Assunta Porcu, 63 anni, non era una questione di latitudini ma di cuore.
Quello che, ispirata dal Vangelo e fedele al mandato di Gesù, metteva in ogni sua attività da quando, dopo il trasferimento con la famiglia dalla Sardegna a un paese nel Varesotto, era entrata nell’istituto delle Piccole Apostole di Gesù.
Nel 1985 era partita per il Paese nella regione dei Grandi Laghi con il Vispe, organizzazione non governativa collegata alle Piccole Apostole e nata per assistere le comunità più povere, nel Sud come nel Nord del mondo.
In Burundi era rimasta 17 anni al servizio delle popolazioni rurali costruendo rapporti di affetto profondo, che duravano ancora oggi.
Poi il rientro in Italia, dove le era stata data come “terra di missione” il difficile quartiere milanese di Quarto Oggiaro, da sempre un concentrato di disagio economico e sociale.
Qui viveva sola in un modesto appartamento e, come racconta don Marco, il suo parroco, «aveva sviluppato le sue due grandi passioni: i poveri e la parola di Dio».
Passioni che intrecciava quotidianamente, passando dalla collaborazione in parrocchia per le attività pastorali al lavoro come stiratrice per guadagnare qualcosa da dare ai più poveri.
Era anche solita frequentare i mercati rionali per raccogliere avanzi alimentari o prodotti scartati da donare ai più bisognosi: dai pannolini alle uova, al latte.
Ed era al servizio dei poveri anche lo scorso 12 dicembre: come tutte le sere stava portando con la sua bicicletta un pasto caldo a un senza dimora della zona, quando un’auto l’ha centrata in pieno a un incrocio. Inutile la corsa al vicino ospedale.
Di lei, in un messaggio di cordoglio, così ha scritto l’arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini: suor Maria Assunta era «vicina ai piccoli, ai poveri, per condividere senza mettere in imbarazzo, per servire, semplicemente, vivendo la carità con la naturalezza di chi ne ha fatto il tratto quotidiano. … Prego e spero che, mentre sorella Maria Assunta partecipa alla gioia eterna di Dio, dalla sua morte sia dato a noi e a molti di imitare la sua vita».
La foto di apertura è tratta dal sito Unicef.