Resta a Niamey nonostante la possibilità di evacuazione offerta dalla Farnesina;
parla di un Niger che in parte «rivendica la sua sovranità, al di là delle potenze straniere» e in parte, per ripicca, inneggia alla Russia, ma «non è mai stato particolarmente attratto da Putin».
Esclude comunque la presenza del Wagner dietro il recente Coup d’Etat:
«non c’erano avvisaglie sui Russi prima del golpe», dice, ma è «chiaro che poi il vuoto lasciato si riempie in qualche modo».
Padre Mauro Armanino, missionario SMA a Niamey ci parla in questa intervista telefonica delle motivazioni più profonde all’origine del Colpo di Stato che definisce “populista”, poichè la linea dei generali golpisti attecchisce soprattutto «su chi non ha più nulla e non ha nulla da perdere».
Quando lo chiamiamo al telefono (ad un numero rigorosamente fisso poichè padre Mauro non usa il cellulare e non ha whatsapp) ci spiega come le cose siano tornate apparentemente tranquille in città.
«Non si vedono militari qui attorno – racconta – e nulla che possa far pensare a quello che è accaduto».
«La vita è tornata normale come dopo la pioggia… Sebbene sia in vigore il coprifuoco, dalle 22 alle cinque del mattino, e questo accade dal giorno del golpe.
Inoltre c’è la chiusura delle frontiere e degli aeroporti».
Padre Mauro spiega che «dentro la città ci si muove abbastanza liberamente».
«I miei itinerari sono contenuti – racconta – faccio l’accoglienza ai migranti in cattedrale la mattina e la sera seguo spiritualmente una comunità cristiana che vive non lontano dalla mia casa».
Colpisce pensare ai migranti subsahariani (quelli che l’Europa cerca in ogni modo di tener lontani dal Vecchio Continente esternalizzando le frontiere) che rimangono nel Paese ed hanno bisogno di assistenza, anche ora che il Niger è blindato.
A rimetterci, nel caos attuale «sono i più poveri, gli allevatori, i migranti», chi non ha di come vivere.
Armanino dice che vuole rimanere nel Paese, che ha ricevuto la proposta di evacuazione da parte dell’ambasciata italiana, come tutti gli internazionali presenti nel Paese, ma non ha accettato.
«Non partirò, non mi interessa partire a meno che non sia obbligato…ma finchè posso scegliere rimango qui, anche perchè le condizioni non mi pare siano così deteriorate».
Nell’insieme, la crisi politica appare contenuta e il disagio circoscritto alla casa presidenziale, dice padre Armanino, e attorno alle ambasciate, ma «il resto della città vive normalmente, poi si vedranno gli sviluppi».
Alla domanda se ci sia un’insofferenza nei confronti dell’Europa, soprattutto verso la Francia e un’attrazione per la Russia, padre Mauro risponde che l’insofferenza esiste eccome, però una «certa élite intellettuale è molto più legata all’Occidente» di quanto non lo sia il popolo.
«Ci sono le fasce più popolari che evidentemente hanno poco da perdere perchè hanno già perso tutto – dice – e seguono quello che si può definire un approccio populista, in cui si rivendica la sovranità: ossia fuori tutti gli stranieri.
Questo è il discorso che fa il movimento M62 di cui si è parlato in questi giorni».
Si tratta del Movimento della società civile che raccoglie sotto di sè una ventina di organizzazioni ed alcuni sindacati.
L’M62 ha organizzato manifestazioni contro l’ambasciata francese inneggiando a Putin.
In realtà, secondo il missionario, parteggiare per la Russia rappresenta più un rifiuto per l’Occidente europeo che non una scelta ponderata di orinetamento verso Mosca.
«Se devo essere sincero – dice – no.. La Russia qui non ha mai avuto un grosso peso».
Mentre invece «c’è sempre stato un certo allineamento occidentale, forse eccessivo da parte delle istituzioni riconosciute».
E la gente comune non ne può più delle ingerenze coloniali: questo è il motivo per cui si indirizza altrove.
Non dimentichiamo, fa notare, anche, «che il Niger ha relazioni strette anche con la Turchia: c’è una presenza turca nell’ambito delle costruzioni e del commercio».
Padre Mauro ricorda che «Bazoum (il presidente deposto ndr.) è sempre stato osannato all’estero, ma non è stato democraticamente eletto.
Poichè le elezioni del 2021 sono state manipolate e il sentimento della gente «è di non legittimazione di quella tornata elettorale».
«Di cosa ha bisogno il Niger in questo momento?», si chiede.
«Di essere lasciato in pace!
Purtroppo gli interessi sono troppi e anche le interferenze sono molte.
In cosa sbaglia l’Occidente? Da anni sbaglia perchè non sa ascoltare! Proietta i suoi interessi su tutto ciò che lo circonda, senza preoccuparsi di ciò che accade qui».