Libano, il Papa riconosce il martirio di due missionari “in odio alla fede”

Facebooktwitterlinkedinmail

Papa Francesco ha autorizzato la Congregazione delle Cause dei Santi a promulgare i Decreti riguardanti il martirio dei Servi di Dio Leonardo Melki e Tommaso Saleh, Sacerdoti professi dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini, uccisi in odio alla Fede in Turchia nel 1915 e nel 1917.
Ne dà notizia l’agenzia Fides, spiegando che i due missionari cappuccini di Baabdat, località libanese nel distretto di al-Matn sul monte Libano, a 22 chilometri da Beirut furono arrestati, torturati e uccisi in Turchia durante il genocidio del 1915.

Frate Léonard Melki (1881-1915) rifiutò l’apostasia, dopo aver nascosto il Santissimo Sacramento all’arrivo della polizia. Fu condotto nel deserto, dove fu giustiziato l’11 giugno 1915 con il Vescovo armeno, il beato Ignace Maloyan, e 415 uomini di Mardin.
Dopo aver dato ospitalità ad un sacerdote armeno durante il genocidio, frate Thomas Saleh (1879-1917) fu arrestato e condannato a morte e deportato in pieno inverno sotto scorta di un plotone di soldati. Morì durante la strada il 18 gennaio 1917 ripetendo con coraggio: “Ho piena fiducia in Dio, non ho paura della morte”.