Padre Gigi Maccalli, missionario rapito in Niger due anni fa e rilasciato ieri in Mali, è finalmente libero e tutto il mondo missionario esulta per lui.
“La gioia della nostra grande famiglia delle Missioni Africane è immensa. La nostra gratitudine a Dio è ancora più grande”, ha commentato padre Antonio Porcellato, Superiore Generale della Società delle Missioni Africane (Sma), in una nota divulgata dal Sir subito dopo l’annuncio del rilascio.
Assieme al missionario è stato liberato Nicola Chiacchio, il giovane italiano che compariva al fianco di Maccalli in un video pubblicato da Avvenire il 24 marzo scorso.
I missionari in questi anni non hanno mai smesso di pregare e sperare in un lieto fine e, come ha dichiarato più volte padre Mauro Armanino, confratello di padre Gigi in Niger, le “comunità cattoliche africane hanno sempre creduto che fosse vivo e presto sarebbe tornato a casa”.
Come ha confermato padre Porcellato, “l’ostaggio è stato rilasciato insieme al politico maliano Soumaila Cissé, e alla signora Sophie Pétronin, operatrice umanitaria francese e un altro cittadino italiano, Nicola Chiacchio”.
La rivista dei comboniani Nigrizia in un articolo on-line ha scritto che “non è un caso che la liberazione sia avvenuta proprio in questi giorni, perché il nuovo corso governativo ha deciso una svolta nei confronti dei gruppi jihadisti che imperversano nel paese. Tre nuovi ministri sono infatti ex ribelli e nel fine settimana scorso sono stati liberati dallo Stato oltre centro prigionieri, appartenenti a gruppi terroristi”.
Ancora padre Porcellato ha detto: “la nostra gioia si unisce alla gioia della famiglia Maccalli, di p. Walter nostro confratello e fratello di padre Pier Luigi e di tante persone che si sono interessate, che hanno pregato e che hanno offerto qualcosa della loro vita per padre Pier Luigi, tra questi soprattutto l’intera diocesi di Crema, con il suo vescovo a capo”.