Terremoto: Aleppo ripiombata nell’inferno, oltre 1500 vittime in tutta la Siria

La Cei stanzia 500mila euro dei fondi dell'8per mille

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Aleppo è ripiombata in poche ore nell’inferno della guerra e dell’emergenza: la paura e la distruzione del conflitto, mai del tutto dimenticato, sono tornate a galla con il terremoto.

Si parla di circa 1500 vittime in tutta la Siria, ma i numeri crescono di ora in ora. Tra Turchia e Siria si contano già oltre 5mila morti.

Secondo la BBC (che dedica al terremoto un pezzo con video ricordando la distruzione di Aleppo durante la guerra civile), stando ai dati di due due fonti diverse, il governo siriano e gli Elmetti Bianchi i morti nel Nord del Paese sarebbero già 1600. (clicca qui)

«Due scosse di terremoto fortissime, un inferno. Mai sentito nulla del genere. Tutte le chiese hanno aperto le loro porte alla popolazione stremata».

A dirlo alla stampa è padre Bahkat Elia Karakach, parroco francescano di Aleppo.

Da Aleppo, Filippo Agostino, referente della Fondazione Avsi per la Siria, parla al Sir di «città spettrale, vuota. Si sentono solo i rumori dei soccorsi.

Negozi e locali sono tutti chiusi. Molta gente ha dormito in auto o all’aperto, nei parchi, sotto dei teli adattati a tende scaldandosi con dei fuochi improvvisati».

Sono poche le persone che hanno fatto rientro in casa perché la paura è tanta e il rischio di crolli altissimo.

«La macchina dei soccorsi sta funzionando e si è mossa subito. Scavatori, ruspe, gru stanno lavorando incessantemente, anche le ambulanze girano in continuazione, stanno salvando tante vite umane, ma è una corsa contro il tempo», ha detto Agostino.

La Conferenza Episcopale Italiana ha deciso lo stanziamento di 500mila euro dai fondi otto per mille, che i cittadini destinano alla Chiesa cattolica, come prima forma di aiuto alle vittime del terremoto.

«A nome della Chiesa che è in Italia esprimo profondo cordoglio e vicinanza alla popolazione provata da questo tragico evento, assicurando preghiere per le vittime, i loro familiari e i feriti.

Mentre ci stringiamo a quanti sono stati colpiti da questa calamità, auspichiamo che la macchina della solidarietà internazionale si metta subito in moto per garantire una rapida ricostruzione», ha affermato il cardinal Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e Presidente della CEI.

(la foto di apertura di padre Bahkat è di Pro Terra Sancta)