TERMINATO IL CORSO DI ITALIANO AL CUM

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Online per due mesi 30 studenti da 4 continenti

Il corso di italiano per preti, religiosi e religiose stranieri -un appuntamento classico della formazione al CUM di Verona nei mesi di luglio e agosto- quest’anno è avvenuto online. Da una parte gli insegnanti del CESTIM, la cooperativa esperta in corsi di formazione per stranieri e nell’  e-learning, dall’altra 30 iscritti dai 4 continenti (Europa, America Latina, Africa e Asia).  «Diciamo che non è stato del tutto agevole strutturarlo e renderlo operativo», risponde Arianna Tiritelli, la coordinatrice di questa attività didattica. «E questo per due motivi: il primo le lingue d’ingresso parlate dai partecipanti, che erano le più diverse: spagnolo, portoghese, inglese, francese… per cui non è stato sempre possibile creare gruppi omogenei di apprendimento, e poi la connessione web che in tante parti nel mondo non è agevole, facile e immediata come in Italia. Ma tutto è stato superato in maniera direi molto soddisfacente». «Un altro scoglio è stato che non tutti i partecipanti partivano dallo stesso livello di conoscenze digitali e dalla stessa capacità di lavorare su dispositivi e piattaforme. Però  dopo qualche giorno di attenzione questa difficoltà  è stata superata e tutti si sono potuti allineare  e scaricare, inviare, guardare, interagire nel migliore dei modi». Alle lezioni frontali del mattino (o del pomeriggio a seconda del fuso orario del gruppo), seguiva una attività di accompagnamento personale dei singoli studenti

Siete potuti entrati anche nelle storie, nelle vite dei partecipanti?

Si, dopo le prime settimane dove l’importante era mettere le basi della lingua, nel secondo mese di  corso si è iniziato un approccio anche relazionale più articolato. Gli studenti ci parlavano del loro paese, della loro famiglia, della loro situazione. Sempre a piccoli passi ma qualcosa di loro è emerso.

Aneddoti?

Quando abbiamo imparato i vari modi di salutarci e le frasi del saluto è stata una delle lezioni più animate del corso. Gli studenti thailandesi erano molto colpiti dagli abbracci europei o sudamericani, non in tempo di Covid, ovviamente: in Thailandia la tradizione vuole che non ci si tocca, non ci si sfiora, si fa solo un inchino a distanza. Altro aneddoto: un giorno uno studente di Santo Domingo ci ha detto che forse avrebbe avuto qualche problema di connessione causa un temporale. Alla faccia del temporale: ci ha fatto vedere in diretta il temporale, in realtà era un’alluvione, con  animali trascinati per strada da un fiume di acqua, sotto la sua finestra.

I risultati finali sono stati buoni?

Direi di si, abbiamo completato il modulo delle 120 ore in due mesi, siamo riusciti a completare il livello 1 di italiano. Su trenta studenti partecipanti solo 5 non hanno superato l’esame finale.