Tre vite per la missione, la stessa passione, lo stesso servizio agli ultimi.
Padre Cesare Busacchi, carmelitano in Madagascar, suor Rosanna Favero delle Ancelle missionarie del SS. Sacramento nelle Filippine e in Myanmar, Mariella Anselmi, medico volontario del Mlal in Ecuador sono i vincitori del Premio Cuore Amico assegnato sabato 22 ottobre a Concesio, in provincia di Brescia, presso la casa natale di Paolo VI.
Come accade da 32 anni, l’associazione bresciana Cuore Amico Fraternità Onlus riconosce e sostiene l’attività di missionari e missionarie che vivono nelle periferie del Sud del mondo per dare sostegno ai più bisognosi e agli ultimi.
Le cifre assegnate ai vincitori rappresentano un aiuto in più nelle zone in cui operano i premiati. Come alla periferia di Antananarivo (Madagascar), dove padre Cesare potrà occuparsi meglio di bambini e famiglie che vivono nelle gallerie stradali.
Suor Rosanna potrà provvedere ai tanti sfollati causati dalla guerra in Myanmar e attuare programmi di sostegno alimentare nelle Filippine; mentre la dottoressa Anselmi avvierà il monitoraggio di patologie collegate a gravidanza e parto nella popolazione femminile di comunità indigene nella provincia di Esmeraldas, in Ecuador.
Nato a Colombaro di Cortefranca (Br) nel 1949, padre Busacchi, diventa sacerdote a Brescia nel 1975 e nel 1987 parte per Itaosy, alla periferia di Antanarivo in Madagascar dove segue nove chiese con una popolazione complessiva di 120mila abitanti, per la maggior parte contadini arrivati in città in cerca di un futuro migliore.
Il Madagascar è al quinto posto tra i Paesi più poveri al mondo.
Padre Cesare aiuta i ragazzi che vivono nelle strade della capitale, ed è proprio a loro che andrà la somma del Premio, realizzando il progetto di creare case famiglia e scuole per i minori che vivono nei tunnel della capitale.
Mariella Anselmi è in Ecuador dall’inizio degli anni Ottanta, quando con i laici del Mlal, comincia ad esercitare la professione di medico con le comunità indigene isolate lungo i fiumi della provincia di Esmeraldas.
Gli abitanti della foresta, vivono di ciò che cacciano, pescano e coltivano e hanno bisogno di cure anche per controllare il diffondersi di malattie come la malaria e l’oncocercosi trasmessa da una piccola mosca nera.
Riesce a creare un nuovo modo di concepire l’assistenza sanitaria in Esmeraldas e, poi, anche in Ecuador; organizza corsi di formazione per creare personale sanitario locale.
La prossima sfida è monitorare patologie e mortalità per gravidanze e malattie tumorali e combattere la malnutrizione dei bambini del bacino del fiume Santiago-Cayapas.
Suor Rosanna Favero è l’anima della missione della sua congregazione in Myanma, il Paese sotto chiave dopo il colpo di Stato del febbraio 2021.
Le Ancelle Missionarie del SS Sacramento accolgono bambine sole e orfane a Loikaw, nello Stato di Kayah e, malgrado povertà e violenze, non si perdono d’animo.
Seguono una sessantina di ragazze, le ospitano, le fanno studiare, le nutrono con i prodotti della terra che loro stesse coltivano.
Missionaria in Asia da 30 anni, suor Rosanna ha destinato la somma del Premio alle comunità delle otto giovani e coraggiose suore birmane.
«Mi trovo nelle Filippine, a Quezon City – spiega suor Rosanna -. Per le religiose straniere non è possibile essere in Myanmar, ma dal 2003, abbiamo iniziato ad andare a Loikaw in una zona martoriata dai conflitti interetnici e della guerra delle milizie etniche contro il governo.
Siamo al confine con la Thailandia, ci sono molti campi profughi con frequenti raid dei militari nei villaggi rurali. La gente è spaventata, fugge nella foresta.
Mesi fa siamo state costrette ad abbandonare la Casa che è stata requisita dai militari. Hanno distrutto tutto, ma le suore hanno ricostruito ciò che potevano.
Sono ripresi i corsi, un piccolo miracolo se pensiamo che in Myanmar le scuole sono chiuse per il terzo anno di seguito».