Arrivate in Etiopia nel marzo del 1924, le suore Missionarie della Consolata domenica 16 giugno in Addis Abeba hanno festeggiato i 100 anni della loro missione.
La Congregazione fu fondata il 29 gennaio 1910 dal Beato Giuseppe Allamano (che sarà dichiarato Santo), «poichè le comunità di cristiani crescevano nelle missioni, e i sacerdoti e i fratelli da soli non potevano provvedere ai bisogni di tutti», spiegano le missionarie nel loro sito.
Oggi l’Etiopia è un Paese in forte difficoltà per via del lungo conflitto interno con il Tigray: le suore della Consolata però sino sempre presenti ed attive, tanto che hanno festeggiato il loro anniversario con una messa celebrata dal cardinale di Addis Abeba, Berhaneyesus Demerew Souraphiel.
Nel messaggio che ha inviato alle consorelle, suor Lucia Bartolomasi, madre Generale delle suore Missionarie della Consolata, ha riconosciuto lo sforzo fatto dalle prime missionarie giunte in Etiopia
Virginia, Victoria e le altre si sono immerse nella realtà del Paese in un’epoca lontana, apprendendo la lingua e la cultura locale, come richiedeva Giuseppe Allamano e in tutta semplicità hanno offerto il loro servizio missionario.
L’Etiopia oggi è afflitta da una profonda crisi umanitaria che colpisce un cittadino su sei, come ha ricordato di recente il nunzio apostolico Ettore Balestrero, rappresentante permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite.
Ci sono oltre 4,4 milioni di sfollati interni e più di un milione di profughi.
Queste le conseguenze di conflitti, epidemie, siccità.
La Chiesa cattolica, sebbene minoritaria, svolge un ruolo fondamentale nel fornire e distribuire aiuti alle popolazioni: nel 2023, ha spiegato il presule, ne hanno beneficiato 6 milioni di persone, senza distinzione di credo.