L’Australia, il carbone e i cambiamenti climatici (che non si fermano)

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Tra i Paesi più ricchi, anche di biodiversità, c’è il secondo esportatore di carbone al mondo: l’Australia. E il suo governo non intende smettere di produrlo, incurante dell’inquinamento, degli effetti sulla salute e dei cambiamenti climatici.

Dopo la COP26, “we’ll keep mining è diventato il mantra del primo ministro della destra, Scott Morrison, legato alla lobby del carbone.

«Abbiamo detto molto chiaramente che non chiuderemo le miniere» ha ribadito al il ministro per le risorse Keith Pitt.

In Australia si continua a bruciare il carbone per il fabbisogno di energia elettrica e per le esportazioni nella vicina Asia. Tra i maggiori compratori ci sono Giappone, Corea del Sud, Cina e altri Paesi in via di sviluppo.

Le autorità non sembrano scosse dai disastri ambientali che hanno afflitto milioni di australiani nel nuovo millennio, inondazioni, siccità, incendi, cicloni, erosione della barriera corallina.

E nella “terra bruciata dal sole”, sopra la quale il buco dell’ozono è stato così ampio da causare un’epidemia di cancro della pelle e dove ovunque si leggono cartelli che invitano a proteggersi dai raggi UV, le emissioni di CO2 per abitante restano le più alte del pianeta.

Non bisogna farsi trarre in inganno, inoltre, dalla diminuzione del numero di miniere, perché quelle rimanenti sono state ingrandite.

E l’esecutivo ha addirittura promesso mezzo miliardo di dollari per nuovi impianti di estrazione del gas naturale, altro combustibile fossile altamente inquinante.

Altro che transizione ecologica. Dice l’economista Richard Dennis: «Stiamo continuando a transitare verso il carbone».

Eppure, secondo gli esperti, l’economia australiana è stabile e diversificata da poter riformarsi, partendo dai benefici economici di un territorio estremamente assolato e ventoso. Intanto, notizie migliori giungono dal primo esportatore di carbone: la più povera e vicina Indonesia.

«Cesseremo di produrlo entro il 2040, se la comunità internazionale ci darà un aiuto finanziario» ha detto la ministra Sri Mulyani.